lunedì 25 maggio 2009

1809

La settimana prossima trascorrerò la finesettimana in Svezia sudorientale, nella regione di Småland conosciuto, nel Mondo, soprattutto grazie ad Astrid Lindgren, l'autore d'infanzia, che ne era originaria. Alcuni dei suoi libri più amati, soprattutto Emil, Kalle Blomqvist, il grande detective (diventato, negli ultimi anni, attuale soprattutto grazie ai libri di Stieg Larsson, definiti dall'autore stesso "avventure da Kalle Blomqvist cresciuto") e la serie Alla vi barn i Bullerby hanno l'ambientazione esplicitamente smålandese. Più precisamente, mi recerò alla cittadina di Oskarshamn, sulla costa baltica, davanti all'isola Öland.

Cercando delle informazioni sulla mia metà mi sono resa conto che Oskarshamn è una classica città scandinava che che porta il nome del regnante o un personaggio importante dell'epoca nella quale è stata fondata o ha ricevuto i diritti cittadini. Nel questi caso il regnante sarebbe stato Oscar I, figlio del generale napoleonico Jean Babtiste Bernadotte, diventato Carlo XIV della Svezia dopo la crisi seguente alla perdita della Finlandia nella guerra contro la Russia. Un regnante di cui mi sono resa conto di sapere ben poco. Nella scuola si è partito, più o meno, dall'idea che una volta le truppe svedesi s'erano arresu o ritirati dietro Tornionjoki, in Svezia vissero tutti felici e contenti, al riparo dalla storia fatto delle guerre e trattati di pace.

E invece, studiando la storia dell'epoca per conto mio , ho scoperto gli eventi scatenate dalla Guerra della Finlandia, nella vecchia "madre padria" - che poi una tale non fu considerato, ne dagli svedesi, ne dai finlandesi, per i quali le regioni finlandesi erano una parte integrale del Regno, non semplici colonie - furono drammatici. Già il '700 era stato, per la Svezia - come per il resto dell'Europa- il secolo dei grandi cambiamenti politici e sociali, anche se ad esprimere il proprio disconteto in Svezia erano, paradossalmente, gli aristocratici timorosi del perdere il potere. Mentre Gustavo III aveva almeno inzialmente fruttato le tensioni per rafforzare il proprio potere, suo figlio Gustavo IV Adolfo non sapeva gestire la situazione dopo l'ascesa in potere di Napoleone. Profondamente religioso, bevve in pieno la propaganda dell'epoca che dipingeva Napoleone come l'Anticristo. La sua avversione ideologica verso Napoleone gli impedì di fare delle decisioni che sarebbero, sicuramente, a lungo andata, stati più vantaggiosi per la Svezia.

Però furono, fondamentalmente, i disastri militari a scattare la rivolta contro Gustavo IV Adolfo. Già la condotta della spedizione contro i francesi in Pomerania nel 1805 fu tutt'altro che gloriosa e lasciò perplesso alti ufficiali con l'esperienza combattiva. La guerra contro i russi scoppiato nel 1808 aveva dei decisamente imbarazzanti. Soprattutto la resa senza battaglia della fortezza marina di Sveaborg, il "Gibraltar del Nord", pesava sull'onore militare. Così, nello stesso giorno che l'imperatore russo Alessandro I proclamò, a Porvoo, la Finlandia ormai parte dell'Impero russo, sette militari arrestarono a Stoccolma il Re e la sua famiglia. In parole povere, nel paese che venisse, nei secoli seguenti, conosciuto come una delle democrazie più stabili, ebbe luogo un golpe militare.

Il coup dette l'inzio alla lotta per il potere fra le varie frazioni. Furono fatti diverse proposte su chi dovrebbe sostituire il Re, ma alla fine la scelta cadde sulla duca Carlo, fratello minore di Gustavo III e zio di Gustavo IV Adolfo. La scelta era provvisoria, visto che il duca, che prese il nome da regnante Carlo XIII, era già avanti con gli anni, non aveva dei figli e, per l'aggiunto, subì una paralisi poco dopo la sua incoronazione. Quindi rimaneva aperta la successione al trono. La prima scelta cadde sul Kristian August del Augustenburg, un principe danese che era già stato regnante della Norvegia, il territorio i svedesi speravano di strappare dalla Danimarca. Kristian August però poteva godere della sua posizione da Principe Ereditario solo per pochi mesi, visto che ebbe un infarto fatale nel 1810. In Svezia viene, probabilmente, ricordato più che altro per la rissa scoppiata durante il suo funerale, nella quale la folla inferocita picchiò a morte Axel von Fersen il giovane (famoso per essere stato l'amante di Maria Antonietta della Francia) , accusato di aver avvelenato il Principe Ereditario.

Dopo il morte del Kristian August era soprattutto l'opinione delle forze armate che contava nella scelta del successore. Gli ufficiali erano rimasti impressi da un certo Jean Babtiste Bernadotte, un generale francese che aveva trattato bene i prigioneri svedesi presi durante la presa di Lubecca. Risolto alcuni piccoli problemi - la fede cattolica e repubblicana di Bernadotte, l'involontà di moglia Desirée di trasferirsi ad un paese remoto e l'iniziale opposizione del Re contro un successore di origini decisamente comuni - Bernadotte diventò il Principe Ereditario, con il nome di Carl Enrico. Nel 1813 e nel 1814 guidò le truppe svedesi impegnati nella coalizione contro il cognato - sorella di Desirée, lei stessa una vecchia fidanzatina dell'Imperatore, era sposata con fratello di Napoleone-, ottenendo, finalmente, il territorio norvegese. Si dice che Bernadotte abbia avuto, dopo la caduta finale di Napoleone, aspirazione per la corona francese, poi spezzati nel Congresso di Vienna, dove fu stabilito la ristorazione del potere delle casate regenanti prima dell'era napoleonica.

In ogni caso, salì nel trono svedese nel 1818, e regnò per 25 anni. Purché ebbe solo un figlio maschio da moglie Désirée, la Casata da lui fondato prospera dopo 200 anni dell'arrivo di Jean Babtiste Bernadotte in Svezia, complice della politica cauta di tenersi fuori dai conflitti armati rimasto infranto dal 1814.

Nessun commento: