mercoledì 13 maggio 2009

Euroviisut

Il pubblico italiano, si sa, non ha mai dimostrato tanto interesse verso l'Eurofestival, oppure la manifestazione musicale dell'EBU. Dopo tutto, il concorso fu ispirato da San Remo, e può sembrarne una brutta copia. Ma ci sono diversi paesi europei dov'è stato - ed è ancora - un gran avvenimento, una parte integrale della cultura popolare, inclusa la Finlandia.


La Finlandia participa all'Eurofestival dal 1961. L'unica presenza mancata per la volontà dell'YLE, sale al 1970, quando i paesi nordici si ritirarono per la protesta contro il sistema di votazione che nell'anno precedente aveva prodotto ben 4 vincitori a pari merito. Prima della vittoria del Lordi nel 2006 i risultati ottenuti non sono stati per niente incoraggianti. Effettivamente, purché fosse stato un finlandese ad inventare il famoso sistema di punteggio in uso dal 1975 dove ogni paese votante dà 12 punti alla canzone preferita, 10 alla seconda, 8 alla terza, 7 alla quarta e 6 alla quinta e così via fino ad un punto, l'ultima 12 ricevuta dalla Finlandia nella gara prima della impresa del risaliva al 1977. E sarà stato per il pure sisu - o forse masochismo ? - che si è continuato a partecipare nella gara negli anni '90, quando lo scioglimento del blocco sovietico quasi radoppiò il numero dei paesi partecipanti, e i paesi con punteggio più basso vennero esclusi dalla gara l'anno seguente. La Finlandia, che era puntualmente fra i paesi meno votati, saltava la gara ogni due anni.

Gli anni dell'oro del concorso sono stati, senza un ombra del dubbio, quelli fra 1965 e 1985 circa, e soprattutto negli anni '70. Diverse canzoni dell'epoca sono stati dei successi internazionali e sono diventati degli evergreen . Comunque già a metà anni '80, il regolamento poco in linea con quello che succedeva realmente nel mondo della musica -e il successo dei gruppetti ispirati ai vincitori glam del 1974, ABBA, senza però il talento dei musicale dei due autori, avevano trasformato il concorso a quello che rimane, in diversi paesi dell'Europa occidentale: Un evento camp dell'anno, apprezzato sopratutto dalle communità gay.

Evidentemente, in Finlandia rurale post-era Kekkonen, dalla quale risalgano i miei primi ricordi sugli Euroviisut, si sapeva ben poco degli aspetti carnevalistici dell'evento. Per le bambine che frequentavano le elementari, era, insieme ai concorsi di bellezza, l'unica trasmissione televisiva con un pizzico del glamour sui due canali YLE - unici che si vedeva nella zona. L'attesa per l'evento dell'anno cominciava già mesi prima, quando fu eletto il rappresentante finlandese. Independentemente a chi lo sceglieva - a volte il pubblico poteva dire il suo votando per le cartoline, a volte la scelta cadeva alla giuria di qualità - solitamente non era la canzone "internazionale e moderna" per la quale tenevamo. In ogni caso, finché non vinceva il cantante iskelmä - schlager finlandese - con la humppa - un subgenere del liscio ritmicamente simile alla marcia militare-, eravamo contenti, visto che almeno non ci facevano passare dai completi juntti,
ovvero "boscaioli" di cui gusti musicali erano rimasti indietro decenni rispetto le altre nazioni.

Un paio di settimane prima del grande evento poi l'YLE passava "i video" musicali preparati dai vari paesi concorrenti sulla lora canzone. Qui la Finlandia, solitamente, se passava bene. Mentre parecchi altri paesi mandavano semplicemente il filmato tratto dalla finale nazionale o una spudorata puubblicità turistica, la Finlandia solitamente aveva preparato un video magari tecnicamente scarsa, ma almeno affine alla tema della canzone. Dopo i programmi - spesso registrati da una sorella maggiore - si accendeva il dibattito sui meriti delle canzoni. La canzone più discusse sarà stata Diggiloo, l'eventuale vincitore della edizione 1984, visto che venne esequita da un boyband ante literem Herreys. Le ragazze erano, evidentemente, grandissime fan degli svedesi danzanti, mentre i ragazzi trovavano poco convincenti i sorrisi americani e stivaletti d'oro del gruppo.

La grande serata arrivava sempre in maggio. Nelle famiglie che possedavano un videoregistratore forse era possibile rispettare normali orari, mettendo i bambini a dormire alle nove e poi facendo vedere la registrazione del concorso il giorno dopo. Non era caso della mia famiglia nei primi anni '80. Quindi, la notte dei Euroviisut era una delle poche occasioni nelle quali avevo il permesso di stare sveglia fino alla mezzanotte. Alla tenerissima età sarò addormetata ben prima del conteggio dei punti, ma a metà anni '80 ero già diventata nottambula, ed aspettavo col fiato sospeso che gli annunciatori dei vari paesi membri dell'EBU telefonassero per dare i risultatati della loro giuria. Ho capito ben presto quanto la votazione fosse inluenzata dai gusti musicali diversi nei paesi diversi, anche se certe finezze politiche mi scappavano. Per esempio, la Finlandia aveva un punto debole per la canzone italiana - l'Italia rimane il paese che ha ricevuto più volte i 12 punti dalla Finlandia, ben 4 volte. Inoltre, anche se l'Italia non partecipa al concorso da 12 anni, rimane secondo nella graduatoria dei paesi per il punteggio complessivo (a pari merito con l'Israele) coi 115 punti. L'amore non è stato ricambiato, le giurie italiane sono state fra i più severi coi finlandesi, premiando la canzone solo in due occasioni, comunque con un bel 7 (cioé il punteggio quarto più alto).

Con gli anni poi l'entuasiasmo inflantile legato agli Euroviisut è svanito un po'. Già per una adolescente il concorso non rappresentava mica più l'avanguardia musicale. Ma l'aspetto internazionale, a partire dalle "cartoline" e dagli spettacoli da intervallo preparati dal paese ospite fino agli accenti dei annunciatori dei punti - non più funzionari dell'emmittente pubblico, ma piuttosto personaggi spesso legati al concorso - continua ad affascinarmi. Senza l'Euroviisut sicuramente non avrei mai sentito nemmeno parlare degli artisti più amati della, che ne so, Moldova o della Croazia. E avrei dovuto aspettare parecchi anni per sentire la musica di Fraco Battiato - per quanto ero rimasta impressa dalle scarpe d'oro dei ragazzi di Herreys, sono rimasta completamente invaghita dalle sonorità di Treni per Tozeur, tanto che ho cercato la canzone per anni dopo. Ho cominciato anche ad apprezzare il lato camp, evidente nelle diverse canzoni delle dubbie qualità musicali, e il fatto che la canzone finlandese non rispondesse più ai miei gusti personali o quelli del pubblico europeo non mi pesa più.

Quindi, per chi ha la possibilità di seguire il concorso, buon divertimento ! Per gli altri, una chicca dalla storia degli Euroviisut, la voce biancoblu Katri-Helena con Katson sineen taivaan gradita dalla giuria italiana (sarà stata per colore dei capelli della cantante o per la parola clou foneticamente molto riconocibile per gli italiani ?), ma ignorata più o meno dal resto dell'Europa.


1 commento:

Anonimo ha detto...

L'edizione '68 presenta una canzone che mi è piaciuta molto, ma che non ha riscosso molti voti, è "Kun Kello Käy" ed è cantata da Kristina Hautala.
Oggi, se la confronto con le canzoni concorrenti ci esce molto meglio di allora.

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